Salutiamo con grande soddisfazione l’introduzione dell’Assegno Unico Familiare, misura che decorrerà dal prossimo 1° luglio e che corrisponderà ad un contributo mensile oppure un credito di imposta pari a circa 250 euro per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.
Il nuovo provvedimento, operando un’armonizzazione di norme già esistenti ma eterogenee destinate alle famiglie – assegni familiari, detrazioni per i figli a carico, bonus bebè, sgravi per le famiglie numerose – sostituendole e modificandole, conferisce ai figli quella centralità all’interno dell’economia sociale e familiare che finora non possedevano; quell’attenzione istituzionale alla tutela dello sviluppo della loro personalità in un’ottica progressiva (considerando un arco temporale molto ampio) e universale (totalmente inclusiva).
Inoltre, «l’affidamento del monitoraggio dell’attuazione e dell’impatto dell’assegno unico ad un organismo costituito ad hoc che prevede il coinvolgimento partecipativo delle associazioni familiari maggiormente rappresentative sul territorio nazionale ci rassicura e ci rincuora. L’Assegno Unico Familiare rappresenta uno strumento indispensabile sotto il profilo socio-economico evidenziando, al contempo, un tangibile riconoscimento istituzionale dell’urgenza di un sostegno concreto alle tantissime famiglie italiane che “arrancano” quotidianamente per mantenere in equilibrio la propria economia familiare» afferma Pino Bendandi Presidente di Assoconfam
A cura della dott.ssa Simona Costamagna