Il Coronavirus è stato, senza dubbio, il catalizzatore dello spostamento online della compravendita di prodotti. Vuoi per le chiusure imposte agli esercizi commerciali, vuoi per lockdown e coprifuoco di sorta: fatto sta che in questo periodo di emergenza sanitaria la maggior parte di noi ha incrementato l’utilizzo della rete per i propri acquisti.
Ma che succede se per qualsiasi motivo ci ripenso?
Per gli acquisti online e, in generale, per tutti gli acquisti a distanza e fuori dai locali commerciali, è prevista la possibilità di recedere dal contratto d’acquisto senza alcun costo.
ENTRO 14 GIORNI di calendario dalla consegna fisica del bene, o dalla conclusione del contratto per i contratti di servizi.
Tale forma di tutela è esclusa per gli acquisti nei negozi fisici, per i quali la possibilità di cambiare il prodotto acquistato, è lasciata interamente alla discrezionalità del negoziante, salvo che il prodotto non risulti difettoso o non conforme.
Per esercitare il proprio diritto di ripensamento, il consumatore deve comunicare PER ISCRITTO al venditore la propria volontà di recedere. No alle comunicazioni telefoniche, di cui non si può tenere traccia. Dal momento della comunicazione scritta del recesso, il consumatore deve restituire il prodotto entro 14 giorni, a proprie spese, salvo che il venditore non abbia offerto di farsi carico del ritiro.
Vi sono, tuttavia, alcune tipologie di contratto per le quali NON è possibile esercitare il diritto di recesso:
- trasporti, noleggi auto e similari;
- attività ludiche o similari che devono essere svolte in un determinato periodo;
- beni prossimi alla scadenza;
- beni confezionati su misura;
- beni sigillati che non possono essere restituiti per motivi igienici.
Se hai qualche dubbio, rivolgiti a noi per informazioni o per ricevere assistenza.
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