SPID per minori: ecco come funziona!
A cura di Elisa Fornaciari
Nel paese più anziano d’Europa, l’Italia, qualcosa sta cambiando.
Da tempo, si sta rivolgendo lo sguardo a una fetta della popolazione che – bisogna dirlo – non è mai stata veramente coinvolta e considerata.
Chi è questo oggetto non identificato sui radar, insomma, di chi parliamo?
Dei giovani naturalmente: sui “millennials” e le cosiddette “generazioni X e Y” sembra essersi puntato il faro delle Istituzioni, del mondo della cultura ma soprattutto della politica.
Del resto, a chi erano rivolti i video su Tik Tok di praticamente tutti i rappresentanti dei partiti italiani, nell’ultima campagna elettorale?
Ecco dunque l’improvvisa scalata di posizioni nei top trend di temi come: il voto ai 16enni, la partecipazione, il coinvolgimento e anche di … identità digitale alla “Click Generations”.
“Click, ergo sum”? Sembrerebbe di si.
L’AGID con la Determinazione 51/2022, infatti, consente alla fascia 5-17 anni di registrare il proprio Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID).
Dunque care mamme, papà e nonni – calma – e vediamo da vicino come funziona.
Innanzitutto, nella presentazione dell’iniziativa l’Agenzia per l’Italia Digitale, spiega con grande chiarezza che si tratta di una sperimentazione e che sarà attiva fino al 30 giugno 2023.
Secondo: con l’identità digitale, i nostri cuccioli – accompagnati dagli adulti – potranno, solo ed esclusivamente, accedere ai servizi online erogati dagli istituti scolastici.
Ma come ottenere lo SPID per i nostri bambini/adolescenti?
Per la tutela del minore, la richiesta dovrà essere inoltrata da chi esercita la responsabilità genitoriale, mediante il proprio account.
Fatto l’accesso all’Identity Provider (IdP) si dovrà rigorosamente affiancare, in fase di riconoscimento, il bambino/adolescente. Questo consentirà di associare l’identità del piccolo, con quella del genitore.
A registrazione ultimata, tutte le volte che il provetto internauta usufruirà del servizio online, il genitore riceverà immediatamente una notifica e questo permetterà di monitorare e verificare che sia tutto regolare.
Al soffio sulla diciottesima candelina, il gestore dell’identità digitale dovrà poi rimuovere i legami dell’identità digitale del genitore, le limitazioni e tutte le informazioni relative all’utilizzo dell’identità digitale del minore rese disponibili al Genitore.
Ennesima boomer’s invasion o reale tentativo di coinvolgimento? E’ ancora presto per dirlo, ma certamente un promettente inizio per la creazione di un “patto” intergenerazionale di partecipazione e responsabilizzazione tra lo Stato e il suo futuro: i giovani.
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