«Chiediamo al nuovo consiglio di AGCOM di affrontare le questioni irrisolte del settore – afferma Pino Bendandi presidente Assoconfam – a partire dalle tariffe a 28 giorni fino ai servizi non richiesti nei cellulari»
Da qualche giorno è entrato in piena attività il nuovo consiglio dell’AGCOM (Autorità Garante per le Comunicazioni) composto da Laura Aria, Elisa Giomi, Antonello Giacomelli ed Enrico Mandelli.
Auspichiamo e invitiamo il nuovo consiglio a essere maggiormente dalla parte dei consumatori vigilando attentamente e in profondità su quelle pratiche commerciali che a tutt’oggi vessano i cittadini consumatori. Pratiche quali le tariffe a 28 giorni, molti clienti sono ancora in attesa dei rimborsi stabiliti da delibere dell’Autorità, i servizi non richiesti sui cellulari, nonché il tema del modem libero. Oltre ai molti altri dossier che il vecchio consiglio non è riuscito a portare a termine. Tra questi vogliamo ricordare:
Servizi a valore aggiunto: gli ultimi servizi non richiesti lo dimostrano: nonostante le delibera dell’Autorità non si riesce ad annullare i servizi a valore aggiunto attivati senza consenso degli utenti : Agcom potrebbe imporre una maggiore responsabilizzazione degli operatori su questo tema.
Tariffe a 28 giorni: a tutt’oggi
solo una parte di utenti ha ottenuto il rimborso, che non è automatico,
nonostante la specifica richiesta rivolta agli operatori dal precedente
Consiglio dell’Agcom. Occorre infatti
che l’utente lo richieda, possibilità non pubblicizzata dagli stessi operatori.
Non è garantito inoltre un rimborso per chi nel frattempo ha cambiato
operatore, rispetto al 2017, anno in cui sono avvenuti i fatti.
Cambi
Contrattuali: Per
i cambi contrattuali imposti al cliente, l’ Agcom è riuscita, con il ricorso al di Consiglio di Stato, a far accettare agli operatori che
non può più cambiare un contratto senza il consenso del cliente. Può solo
modificare servizi già esistenti, non aggiungerne nuovi. Verificheremo se e
quanto la nuova Autorità vorrà fare valere tale principio per tutelare gli
utenti contro cambi contrattuali che per anni sono stati completamente liberi.
Modem
Libero: Attendiamo
altresì l’esito del ricorso degli operatori telefonici al Consiglio di Stato,
dopo la sconfitta al Tar contro il diritto al “modem libero”. La contestazione
è limitata, occorre ricordarlo, al diritto degli utenti con vecchi contratti di
restituire il modem per non doverlo più pagare. Anche se varie associazioni in
realtà accusano gli operatori di non osservare sempre questa regola, anche sui
nuovi utenti, ostacolando l’attivazione di contratti con modem liberamente
scelto dal cliente.
Imporre un proprio modem è infatti una potente mezzo usato dagli operatori per
ancorare l’utente per molti mesi di contratto.
Nuove carte dei servizi: Venendo, invece, a fronte di tali problematiche occorre evidenziare che non si è ancora riusciti a far regolare da Agcom i nuovi canali di contatto con l’utente. Ciò significherebbe poter aggiornare le carte dei servizi, definendo criteri minimi di qualità anche per i nuovi canali, a vantaggio degli utenti. Attualmente le carte si occupano solo della qualità del call center.
Regole cambio operatore fibra ottica e il servizio gratuito Concilia Web: Agcom, anche in questi ambiti, non è ancora riuscito a normare i passaggi operatore su fibra ottica. Di conseguenza ci sono poche tutele su tempi e costi di disdetta o passaggio a/da servizi fibra ottica. Andrebbe anche sistemato il servizio di Concilia Web, lo strumento online di conciliazione gratuita, permettendo l’accesso di intermediari a loro supporto.
In conclusione, vedremo e vigileremo su come l’Agcom si muoverà nei prossimi mesi, per capire quanta sensibilità dimostrerà nei confronti di questi temi, in un momento delicato, potenzialmente recessivo per i ricavi degli operatori telefonici