Che cos’è l’Agenda 2030?
a cura di Alessandro Stirpe
L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione firmato nel settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell’ONU.
E’ un riferimento per indirizzare l’umanità verso uno sviluppo sostenibile.
Il concetto di “sviluppo sostenibile” risale alla fine degli anni 80 dello scorso secolo, la cui definizione più compiuta secondo il professor Giovanni Seminara – Accademia Nazionale dei Lincei – risiede in un “progresso che consente il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti senza compromettere i bisogni di generazioni future”.
Una sorta di principio di equità universale pertanto che ha come scopo quello di controllare lo sviluppo, di monitorarlo e in qualche caso di… “rallentarlo” in virtù dei ritmi di rigenerazione e rispetto delle risorse naturali.
Il tema della sostenibilità, risponde e si incarna in molte parole chiave: popolazione, crescita della popolazione, invecchiamento medio e sopratutto, urbanizzazione.
Infatti, oggi più del 50% della popolazione terrestre vive in centri urbani dove si consuma il 75% dell’energia mondiale.
Questo dato non può non produrre un impatto, una pressione sull’ambiente la cui manifestazione più devastante è il depauperamento in termini quantitativi e qualitativi delle risorse naturali.
E qui entra in gioco la filosofia dell’Agenda 2030: i 17 obiettivi di cui è composta, affrontano le maggiori sfide dell’umanità, mediante l’interconnessione.
Che significa? Tutto ciò che realizziamo per un singolo obiettivo avrà degli impatti positivi su tutti gli altri: si, geniale.
Ma affinché il piano funzioni è assolutamente necessario che tutti – nessuno escluso – facciano uno sforzo per cambiare abitudini che producono inutili spechi e inquinamento.
Non si tratta di una missione impossibile: i “goals” sono stati concepiti “a misura d’uomo” esattamente perché a portata di ogni essere umano sulla terra, con piccole attenzioni nella vita quotidiana, si può essere parte della soluzione.
Tuttavia, nonostante si sia investito in semplificazione, facilitazione e sensibilizzazione, dal sondaggio Asvis (Agenzia Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ) del 2021, si apprende che l’Italia non ha rispettato gran parte degli impegni presi nel 2020 e ancora: “che.. peggiorano la povertà, l’alimentazione, la salute, l’istruzione, la parità di genere e l’occupazione”.
Un ritardo allarmante con conseguenze che lasciano il segno su un tessuto sociale già provato da pandemia e guerra.
Il 2030 si avvicina, rapidamente, saremo capaci di accelerare la corsa verso un domani sostenibile da lasciare in eredità alle future generazioni?
Se ascolteremo il loro appello, probabilmente si:
“Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza tempo.” Greta Thumberg (19 anni)