a cura di Redazione
La suoneria del vostro smartphone, vi avvisa! E’ arrivato un SMS!
Voi, convinti che sia un parente o un amico, cliccate sulla notifica, e quello che leggete è:
“ATTENZIONE!
Risulta attivo un nuovo dispositivo alla sua App dalla Polonia, se non è lei lo blocchi seguendo il portale: https://rel[.]13-53-218-117[.]cprapid[.]co
ATTENZIONE!
Avviso, la sua app risulta associata ad un nuovo dispositivo da Lugano se non sei tu bloccalo al link https://consentiportale-popso[.]com”
Che sta succedendo?
Occhi bene aperti, perché questo messaggio, è una seria minaccia.
Si tratta di una truffa mediante la quale criminali informatici cercano di carpirvi dati personali per poi mettere le mani sui vostri risparmi.
Lo stratagemma, psicologicamente molto raffinato, consiste nel mettervi paura con una falsa notizia: vi informano che qualcuno sta cercando di accedere alla vostra posizione bancaria o che ci sono dei movimenti anomali o che mediante un’applicazione collegata al vostro conto, si stanno emettendo bonifici a terzi etc specificando che, se non siete voi, potete impedire la violazione, cliccando su un link.
Presi dal panico, in molti perdono lucidità e convinti che il mittente sia proprio la banca – che sta cercando di proteggerli – … cliccano.
Dopo il click, verrete trasferiti su un sito accuratamente contraffatto, nel quale vi chiederanno info, dati personali, codici accesso, utili a bloccare il malfattore …
… per poi scoprire che, fornendo tali informazioni, avete “dato le chiavi di casa al ladro”!
Infatti non appena svelati i dati segreti ai criminali, questi entreranno nel conto e ruberanno i vostri risparmi.
Attenzione: secondo la Banca Centrale Europea (BCE), le operazioni informatiche fraudolente di questa natura, ammontano a niente meno che 1,8 miliardi di euro all’anno, e questo significa che ci sono tante vittime di questi raggiri. Anzi, tantissime.
Ma allora come possiamo proteggerci e fare altrettanto con i nostri cari?
Presto detto: prima di tutto istalliamo un antivirus realmente efficace sul nostro dispositivo e teniamo sempre aggiornato il sistema operativo. Secondo, prestiamo moltissima attenzione all’indirizzo del sito web a cui ci viene chiesto di accedere, verifichiamo che sia effettivamente quello della banca. Terzo, ricordiamoci che gli istituti di credito non chiedono questo tipo di informazioni, via mail o SMS.
Se anche voi siete caduti nella trappola, denunciate immediatamente l’accaduto alla Polizia Postale e contattate la vostra banca per bloccare il conto!
Per dubbi o suggerimenti, in tutta Italia, Assoconfam con la sua equipe di legali, professionisti e consulenti, rimane a vostra disposizione: chiamateci allo 06 70161221 / 3887238834 o scriveteci a info@assoconfam.it