Gas, si cambia il metodo per calcolare il costo in bolletta: sarà un beneficio per le tasche dei consumatori
di Elisa Fornaciari
L’Italia dice addio al Ttf (Title Transfer Facility), il principale mercato di riferimento all’ingrosso per negoziare gli scambi di gas, uno dei più liquidi in Europa, considerato però da molti una delle cause alla base della forte risalita dei prezzi per via di presunte manovre speculative – più volte denunciate dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani -, che ne riguarderebbero il funzionamento. Lo fa, per il tramite dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, che venerdì, a Borsa chiusa, ha annunciato la modifica del metodo con cui, ogni trimestre, viene aggiornato il costo della materia prima, una delle voci principali del conto pagato dagli utenti in tutela per la bolletta del gas (circa 7,3 milioni di clienti domestici sui 20,4 milioni, il 35,6%).
Cosa cambierà dunque nella fattura dal 1° ottobre? L’Autorità presieduta da Stefano Besseghini spiega la sua mossa con l’esigenza di intercettare in modo più immediato eventuali iniziative nazionali ed europee di riduzione dei prezzi (leggi tetto al prezzo del gas). In altri termini, le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, il Ttf appunto, non saranno più la base di partenza per il calcolo del prezzo del gas nel tutelato, ma quest’ultimo verrà identificato considerando la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso Psv italiano, il punto di scambio virtuale, che corrisponde all’indice del prezzo gas nella penisola, e aumentando anche la frequenza di aggiornamento dei prezzi. Non più trimestrale ma mensile.
«Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura – ha spiegato il presidente dell’Arera Stefano Besseghini a valle della riunione del collegio che ha deciso la correzione di rotta -. Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo
Per fissare la componente Cmem, che corrisponde al costo previsto per l’acquisto del gas che verrà poi rivenduto ai clienti, l’Arera userà quindi un altro indicatore ritenuto più rappresentativo del prezzo spot del mercato italiano, in quanto caratterizzato da livelli di liquidità più significativi rispetto ad altri parametri proposti e in grado di limitare i costi con cui gli operatori si coprono dal rischio di perdite connesse alle operazioni fatte sul mercato.