LA TRUFFA DELLO SQUILLO (WANGIRI)

LA TRUFFA DELLO SQUILLO (WANGIRI)

a cura di Maria Stella Anastasi

Di recente molti utenti sono vittime di una nuova truffa telefonica, nata in Giappone, ma
diffusasi in tutto il mondo, il Wangiri, che si traduce con “suona una volta e
riaggancia”, ovvero truffa dello squillo telefonico o della chiamata senza risposta.
Molti utenti hanno denunciato il ricevimento di uno squillo molto corto che non lascia il
tempo di rispondere o di una chiamata senza risposta.

L’utente richiamando il numero non trova risposta, ma si trova un addebito di 1 o 2 € ogni dieci o quindici secondi a seconda del prefisso internazionale da cui proviene la chiamata.
Ci sono alcune casi di “truffe dello squillo” ancora più costose, che ad insaputa degli
utenti addebitano servizi in abbonamento, di cui ci si accorge solo dopo molto tempo
dall’attivazione.

I numeri internazionali da cui provengono le telefonate sono stati individuati dalla
Polizia internazionale e i più frequenti sono i seguenti: Moldavia: +373; Kosovo: +383;
Tunisia: +216.
Le compagnie telefoniche non sono in grado di bloccare queste telefonate, chiamate
anche robocall, poiché automatizzate.

Come difendersi da una truffa di questo genere?

Assolutamente non bisogna richiamare il numero che ha fatto lo squillo e procedere a
bloccare tutte le chiamate provenienti da un prefisso straniero.
Vi sono, anche, delle app che è possibile installare le quali bloccano tutte le chiamate in
entrata provenienti da un numero in lista nera.
Si tratta di una protezione simile all’antispam del sistema operativo Android.
È consigliabile segnalare ogni tentativo di truffa al numero verde del proprio gestore
telefonico e in caso di addebiti considerevoli sporgere denuncia alla Polizia postale.

 

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