Mutui, passaggio da variabile a fisso: cosa prevede la legge di bilancio
a cura di Maria Stella Anastasi
L’aumento del costo del denaro disposto dalla BCE durante l’anno 2022 ha determinato per le famiglie italiane un aumento delle rate dei mutui stipulati a “tasso variabile” nell’ordine di circa € 180,00= in media.
La Legge di bilancio 2023 ha previsto la possibilità di rinegoziare il mutuo con la propria banca e passare dal tasso variabile al tasso fisso senza costi aggiuntivi per chi ha un mutuo da meno di € 200.000,00=, un ISEE al di sotto di € 35.000,00= e non è mai stato in ritardo con i pagamenti.
In realtà si tratta di un’introduzione normativa non particolarmente innovativa: si tratta, infatti di una sorta di riedizione di quanto già previsto nel 2012 dall’allora Ministro Tremonti.
In realtà esistono anche altre ipotesi per chi si trova in difficoltà con la rata del mutuo variabile.
Vi è, infatti, la possibilità di fare ricorso alla surroga del mutuo, definita anche portabilità, che consente di trasferire il proprio mutuo da un istituto bancario all’altro, senza particolari oneri per il cliente della banca. Lo scopo per il mutuatario è di poter ottenere dalla “nuova banca” condizioni a lui più favorevoli.
E’ anche possibile chiedere alla propria banca se ha attivato per i propri clienti delle misure per sospendere o ridurre temporaneamente la rata.
Esistono, poi, anche dei mutui a tasso variabile con cd. CAP, cioè con un tetto massimo oltre il quale la rata non può andare.
La novità prevista dalla manovra di Bilancio potrebbe consentire a tutti coloro che hanno acquistato una casa stipulando un mutuo a tasso variabile di poter passare al tasso fisso rinegoziando il contratto di finanziamento fino alla fine del 2023.
In questo modo si sta cercando di trovare dei rimedi in uno scenario di tassi di riferimento crescenti, agendo anticipatamente rispetto a ulteriori aumenti del costo del denaro, favoriti anche dall’innalzamento dei tassi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea.
Ci si chiede come funzionerà la nuova rinegoziazione: non sono state ancora previste indicazioni specifiche, di conseguenza il modello per la rinegoziazione da tasso variabile a tasso fisso potrebbe essere simile in tutto o in buona parte a quella disposta dall’allora Ministro Tremonti ma si attendono maggiori delucidazioni.
E soprattutto ci si dovrà chiedere se il passaggio dal tasso variabile a quello fisso sarà sempre conveniente per il consumatore.
Di conseguenza invitiamo gli utenti a rivolgersi ad Assoconfam per qualsiasi informazione in merito contattandoci a: info@assoconfam.it.
Fonte: fiscomania.com