Il tema della sostenibilità è sempre più al centro dell’attenzione dei consumatori. Ogni qual volta decidiamo di preferire prodotti eco-sostenibili, noi consumatori diamo un messaggio importante di cambiamento. Un segnale che incide fortemente sull’economia globale. Consumo consapevole significa dare un input concreto e diretto ai grandi produttori, fornitori e distributori.
Le grandi aziende seppur a piccoli passi stanno attivando politiche incentrate sulla sostenibilità. L’attenzione all’utilizzo di sostanze naturali, la tracciabilità di filiera, la tutela del benessere animale e l’utilizzo di imballaggi riciclabili, vanno nella direzione di promuovere gli obiettivi di sviluppo sostenibile “SDGs” – Sustainable Development Goals – inseriti nell’Agenda 2030 per l’eliminazione della povertà e della fame mediante un utilizzo sostenibile delle risorse naturali.
Fermare la deforestazione e mettere in pratica una gestione forestale responsabile per limitare il cambiamento climatico; proteggere la biodiversità e i corsi d’acqua; fornire materia prima per un’economia a basso impatto ambientale; proteggere i mezzi di sussistenza di centinaia di milioni di persone; questi sono i valori che gli enti di certificazione come il FSC – Forest Stewardship Council – promuovono collaborando con gli attori del mercato per l’adozione di prodotti da filiera responsabile e 100% riciclabile.
Perché, se da un lato gli attori di questo cambiamento siamo noi consumatori con le nostre scelte quotidiane, dall’altro sono le politiche aziendali che devono supportare attivamente la formulazione degli SDGs attraverso l’utilizzo di imballaggi e packaging eco-friendly. E quando sono colossi come Coca-Cola a lanciare sul mercato nuovi imballaggi per le proprie lattine in carta FSC 100% riciclabile, il risultato ha una portata mondiale sulla riduzione delle emissioni di CO2 e sul risparmio di tonnellate di plastica all’anno.
Anche nella cosmesi è in atto una piccola grande rivoluzione. Non solo uso di plastica riciclata e scatole in cartone con certificazione FSC. La vera novità è quella degli shampoo e bagnoschiuma solidi. Niente più plastica. Lo shampoo diventa solido come la saponetta che utilizzavano le nostre nonne per lavare i panni a mano, peraltro con livelli di biodegradabilità minimo del 97%. e con tecnologia a risciacquo rapido per ridurre il consumo di acqua. Queste sono solo alcune delle novità in tema di ricerca e sviluppo di prodotti eco compatibili.
Ma quanto costa la sostenibilità e chi ne deve pagare il prezzo, le aziende o i consumatori?
Probabilmente la risposta sta nel mezzo. La ricerca e lo sviluppo sostenibile costa tanto alle aziende che investono milioni di euro in ricerca e sviluppo, quanto ai consumatori che spendono qualcosina in più per la scelta di prodotti ecologici.
Sostenere un’economia sempre più circolare supportando una conversione responsabile di metodi, sistemi e pratiche incentrate sul rispetto e la cura dell’ambiente e della salute non vi sembra essere più un vantaggio che un costo?
Per ulteriori approfondimenti seguite il webinar del 28 maggio sulle pagine facebook @assoconsitalia e @assoconfam. Vi aspettiamo.