Eccoci di nuovo giunti in prossimità delle feste del Natale. Un momento che risplende particolarmente, al di là delle fedi e delle religioni, per quell’intimità e quel calore che rappresenta ed è rappresentato da ogni famiglia.
Tanti sono i temi che ci hanno portato a vivere questo anno che si sta concludendo a cominciare dal più delicato e doloroso di tutti: un secondo anno di pandemia.
In questo editoriale però vorrei accennare ad un tema che in questi ultimi mesi ha messo i consumatori in una precarietà particolare. Parlo del mercato dell’energia elettrica e del gas.
Da un lato il costo elevato delle materie prime ha portato ad un aumento enorme delle bollette energetiche delle famiglie. Forse ancora oggi molti non si sono resi conto di cosa ha voluto dire tutto ciò. Su questo il governo sembra avere speso parole e anche azioni utili a calmierare i prezzi soprattutto per coloro (non tutti) che già si trovavano in difficoltà. Forse non basta, ma credo sia già stato un passo molto importante.
L’altro fronte, legato al mercato energetico, sul quale ancora oggi vige parecchia confusione è l’abolizione del mercato tutelato che per l’ennesima volta ha subito un nuovo slittamento al 1 gennaio 2024. Qui il governo e il parlamento, le forze politiche in generale, sono state poco lungimiranti. Si continua a frenare un mercato che potrebbe svilupparsi in modo più generativo anche a beneficio dei cittadini non inserendo reali tutele e protezione nei confronti di questo passaggio importante e ineludibile.
Proprio l’annuncio e il continuo slittamento di questo passaggio porta i consumatori a ritrovarsi in una jungla di proposte fatte, spesso nel peggiore dei modi, dove l’obiettivo principale diventa quello di accaparrarsi un nominativo piuttosto che fidelizzare un cliente.
Non è questo il luogo dove entrare nei dettagli, ma certamente vogliamo auguraci che questo Natale e questo nuovo Anno che si apre portino ad una riflessione maggiore su quali siano le reali tutele di cui le famiglie hanno bisogno nell’ambito del mercato energetico. Non credo ci sia più bisogno di un mercato tutelato o di una transizione che, così come impostata da ARERA porta più a confusione che a chiarezza.
Credo invece che sia necessario andare con fermezza e senza indugio verso un mercato libero dove, però ci siano poche e chiare regole: un contratto scritto di poche pagine, con chiarezza e trasparenza dove le regole siano il risultato di una contrattazione tra il cittadino e l’azienda sotto il cappello di un’autorità che vigila e definisce il confine oltre il quale non spingersi. Una ricerca clienti che non sia aggressiva e piena di tranelli nei quali far cascare i consumatori (aggiornamento tariffe, passaggi ad altri fornitori in atto non richiesti, richiesta di informazioni e dati personali,…), ma una proposta semplice e chiara a cui li consumatore, dopo essersi preso un po’ di tempo possa aderire convintamente e consapevolmente.
Speriamo che sotto l’albero, quest’anno, per le famiglie ci siano realmente proposte più serie e vere da parte delle aziende e un controllo reale da parte dell’autorità preposta.
Forse un’utopia o un sogno natalizio, questo, ma per noi di Assoconfam l’impegno continuo a trasformarlo in realtà.
Buon Natale e Buone feste a tutte e tutti voi.